IL PESO DELL' ANIMA

 

“Non si è mai né troppo ricche né troppo magre” (Coco Chanel)

La prima volta che ho letto questa frase, ho provato una sensazione di confusione. Ho abbassato lo sguardo per rileggerla. Nonostante fosse cosi breve, volevo essere sicura di aver letto correttamente e non aver saltato alcuna parola. Ma era esattamente cosi. Bene, quello che ho provato dopo non ha lasciato spazio né all’immaginazione né ad alcuna fantasia, ed anche la mia sensazione di confusione ha ceduto il posto ad una sensazione più netta e definita. Disgusto. Ho sentito un profondo disgusto. Può non esistere limite alla ricchezza, ma deve necessariamente esistere limite alla magrezza. I soldi non uccidono, l’anoressia si. E mentre nella moda impongono la magrezza estrema come nuovo canone di bellezza, nel porno propongono un corpo completamente costruito, glabro, quasi plastico dove tutto è spinto all’eccesso. Difficile riconoscersi nell’una o nell’altra, e questa confusione mista al senso di inadeguatezza negli adolescenti genera o meglio ancora degenera in comportamenti estremi e spesso patologici. I gruppi, siti e chat Pro-ana (pro-anoressia) ormai non si contano, proliferano rapidamente cosi come le stesse adepte ed adepti. Sempre più ragazzi infatti scrivono, chiedono consigli ed hanno fatto del “non nutrirsi” uno stile di vita. Paradossalmente per acquisire sicurezza bisogna perdere qualcosa. Chili. Ma non quelli in eccesso, non per salute o benessere personale. No! Bisogna superare il limite. Divenire scheletri, poter contare le ossa, arrivare allo stremo delle proprie forze. Bevono molta acqua, fanno bagni di acqua fredda, si prendono a pugni lo stomaco, buttano via il cibo o lo vomitano subito dopo averlo ingerito e, dulcis in fundo, si autopuniscono se “sgarrano” ovvero se mangiano più delle calorie consentite dal programma. Qualunque sia la loro altezza, forma o costituzione le pro ana non pesano più di 50 Kg.

 Hanno addirittura un decalogo di regole, una vera e propria bibbia da seguire con costanza, disciplina e determinazione.

Non è assolutamente difficile ormai accedere attraverso la rete ad ogni sorta di informazione o consiglio sull’argomento cosi come ai 10 comandamenti delle pro ana.

1. Se non sei magra non sei attraente;

2. Essere magri è più importante che essere sani;

3. Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame,  fai di tutto per sembrare più magra;

4. Non puoi mangiare senza sentirti colpevole;

5. Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo;

6. Devi contare le calorie e ridurne l’assunzione di conseguenza;

7. Quello che dice la bilancia è la cosa più importante;

8. Perdere peso è bene, guadagnare peso è male;

9. Non sarai mai troppo magra;

10. Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà ed                   

     autocontrollo.

L’ora dei pasti alla luce dei fatti risulta essere quindi un momento stressante, il cibo diventa un nemico da cui difendersi, l’attività fisica necessaria ed estenuante. Rinunce, bugie, punizioni auto inflitte e soprattutto una graduale, ma feroce esclusione sociale. Ma quali orribili mostri puo’ riflettere uno specchio per indurre un essere umano a trasformarsi, fino a quasi sparire? Si, perché alla fine l’obiettivo non è la bellezza, ma il desiderio di sparire. Sparire come ultima spiaggia, sparire per infelicità, perché ci si sente inutili oppure semplicemente inermi di fronte alle incomprensioni della vita, alle liti in casa, alle prese in giro dei compagni di scuola, alle aspettative, alla solitudine. La paura più grande non è quella di morire, ma di vivere! La vita comporta dei rischi, la paura di soffrire, di non sentirsi adeguate, accettate, o di deludere delle  aspettative. Paure, che vengono solo esorcizzate, ed anestetizzate dall’illusione che la vera felicità risieda  nel controllo del cibo, mentre il buco nero dell’anima invece si dilata.

Una famiglia attenta è senz’altro la più importante e grande risorsa. Una buona comunicazione, un atteggiamento di ascolto e di comprensione può aiutare a prevenire o quantomeno ad arginare situazioni di malessere. Cosi come di vitale importanza insegnare l’amore, soprattutto verso se stessi. Il rispetto per il proprio corpo, l’accettazione di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse, dando spazio alle propensioni ed alle attitudini personali, alla creatività ed all’intelligenza emotiva, per gratificare noi stessi nella nostra interezza ma soprattutto nella nostra unicità. Essere unici è un valore irrinunciabile dell’essere umano, che solo cosi costruisce una propria identità che non ha bisogno di canoni imposti.

Tutti dovremmo imparare ad amare l’immagine vera di quello che siamo e non di quella riflessa negli occhi altrui.

 

“Aspettative”…quanta responsabilità in una parola cosi piccola.

 

 

 

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